VII Assemblea nazionale di Federsolidarietà

Chiusi i lavori della VII Assemblea nazionale della Federazione delle cooperative sociali che ha visto una partecipazione massiccia. Giuseppe Guerini confermato alla presidenza per i prossimi 4 anni.

«Creare un “ecosistema” per l’impresa sociale e un quadro del Terzo Settore chiaro e non annacquato. Che tenga fuori dalla porta possibili opportunismi. Farlo, e farlo bene, significa consentire anche alle giovani generazioni quella mobilità sociale oramai perduta. Significa ripensare i sistemi di Welfare tradizionali. Significa non fermarsi al Welfare ma sprigionare lo sviluppo, le energie potenziali di quanto di bello ed utile c’è in questo Paese». Questo il passaggio finale della relazione conclusiva con cui Guerini traccia la linea di lavoro del prossimo mandato che lo vedrà per la seconda volta alla guida delle oltre 6.000 cooperative sociali aderenti a Confcooperative. E l’impegno assunto è quello di «riuscire a sviluppare un piano industriale di politiche dei beni comuni, di strutturare reti di welfare e di servizi che rispondano alle esigenze dei cittadini. Puntare all’innovazione del quotidiano da mettere subito al servizio della collettività».

L’Assemblea ha visto anche la presenza dei Ministri Maria Elena Boschi e Giuliano Poletti.

In un applauditissimo intervento alla seconda giornata dell’Assemblea, il Ministro per le Riforme costituzionali ha parlato di riforma del Terzo settore, del Titolo V della Costituzione e del rapporto Governo – “corpi intermedi” e ha detto di «aspettarsi che la cooperazione anticipi il futuro».

«Attraverso la riforma del Terzo settore – ha fatto presente il Ministro – vogliamo costruire insieme un paese diverso. Riteniamo importante l’apporto dei corpi intermedi di cui apprezziamo la rappresentanza quando è viva e reale non quando diventa burocratizzazione o autoreferenzialità fine a se stessa. Diciamo no alle paludi e all’immobilismo. Questa riforma é il tassello di un mosaico più ampio, nel quale rientra un diverso rapporto tra Stato e Regioni. Non possiamo accettare rinvii e ritardi. Lavoreremo – ha aggiunto il Ministro – a un piano di riforme complessive per il nostro paese. La cooperazione sociale può essere protagonista nella riforma del Terzo settore per creare una società responsabile».

Il Ministro Boschi ha fatto riferimento anche alle cooperative che deviano dal loro percorso e Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative gli ha fatto eco «Le cooperative che operano in modo distorsivo non sono cooperative e non le rappresentiamo. Creano danni economici e danni di immagine».

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, intervenuto ai lavori della prima giornata, ha affermato che «il nostro paese sta vivendo un profondo cambiamento. Per diventarne protagonisti l’esperienza di ciascuno di noi va rivista dentro un disegno più ampio. La cooperazione dovrà conciliare sempre di più imprenditorialità, socialità, partecipazione dei cittadini. Operazione molto delicata, ma su questo, finora, la cooperazione ha percorso la sua strada. Dobbiamo costruire un sistema – ha continuato Poletti – dove tutto va messo in un circuito per evitare dispersioni e diseconomie. Il Ministero della Salute e quello del Lavoro e delle Politiche Sociali si stanno confrontando per collegare ospedale e territorio, famiglia e servizi. Dobbiamo togliere gli ostacoli prima di mettere incentivi. Non c’è rilancio se occorre un’autorizzazione per fare ogni cosa. Occorre far crescere la responsabilità collettiva e va ricostruito un senso civico e della reputazione».

A chiusura della due giorni assembleare sono stati eletti anche i nuovi Consiglieri nazionali di Federsolidarietà. Per la Toscana, oltre a Fabio Palmieri – membro di diritto in quanto Presidente della Federazione regionale – sono risultati eletti Claudio Freschi, vice-Presidente di Federsolidarietà Toscana e Presidente del Consorzio Co&So Empoli e Alberto Pintus, Presidente della Cooperativa sociale Humanitas di Prato. Freschi e Pintus sono risultati tra i consiglieri maggiormente votati dai 500 delegati intervenuti a Roma.

 

Dal sito di confcooperative